lunedì 22 ottobre 2012

Per amore di Dio, rispondetemi: Dove sono...

Dom Helder era un poeta. 
Lo era di giorno e di notte. 
Parlava come parlano i poeti e nelle veglie prendeva carta e penna e lasciava scorrere i suoi versi. Idee, folgorazioni, richiami divini, quasi sempre umani. Cercava sempre qualcuno, chiedeva a tutti e aspettava le risposte alla sete di conoscenza che saliva come un canto dagli anfratti dell’uomo, di qualunque uomo: 
“Per amore di Dio, rispondetemi:
 Dove sono i bambini 
per raccontarmi i loro giochi,  
i poeti 
per raccontarmi i loro sogni, 
i pazzi 
per raccontarmi le loro sofferenze, 
e i felici e gli infelici 
i santi e i peccatori 
i bambini e i vecchi 
i morti e i vivi 
i credenti e gli increduli 
gli uomini e gli angeli 
gli animali e le piante 
le creature tutte 
di tutti i mondi?”

Nello scrivere il titolo del post mi sto il "sono" ha come soggetto io o gli altri.  La poesia mi dice che gli altri che mi parlano sono le coordinate del mio vivere.

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