mercoledì 11 luglio 2012

Caro paesano di Gesù vedi se sei anche tu un “nazaretano incredulo...”

 I nazaretani non erano proprio tanto diversi da noi.
Che il loro rifiuto, mascherato da aspetti banali, nasce dalla scomodità di accettare il messaggio del Figlio di Dio.
Gesù mette in luce la grettezza della loro religiosità legata ad uno sterile formalismo esteriore.
Non basta indossare i panni da paesano di Gesù!
Un grande com¬mentatore del Vangelo di San Marco, J. Radermakers, ci prende per mano e ci porta al cuore del problema:
«Per cogliere il miste¬ro della persona di Gesù, bisogna aprirsi al Gesù reale e non ridurlo al ritratto che ci eravamo fatti di lui. La potenza di Gesù è legata e la sua parola è resa inefficace, quando non incontra un ascolto attento, una disponibilità alla fede».
Disponibilità alla fede, disponibilità al cambiamento di vita, disponibilità alla conversione.
Quante volte ascoltando la Parola di Dio abbiamo indossato l’impermeabile della nostra convinzione di non essere poi tanto male;
Quante volte abbiamo aggiustato la Parola di Dio quando questa era troppo scomoda per noi;
Quante volte abbiamo pensato che la pagliuzza nell’occhio del fratello era troppo più grande della nostra trave piantata nei nostri occhi e nel nostro cuore;
Quante volte abbiamo chiuso il nostro cuore all’amore per un calcolo economico;
Quante volte abbiamo giudicato la Misericordia di Dio verso i peccatori;
Quante stragi “giuste” avremmo fatto se solo per cinque minuti avessimo “comandato noi”…
Quante volte abbiamo pensato a Dio come ad una “lampada di aladino” della nostra vita;
Quante volte abbiamo rinnegato la Croce nella nostra vita scappando dalla nostra storia.
Caro fratello, non è che i nazaretani avevano la “capa fresca” a rinnegare Gesù, le motivazioni c’erano.
Queste motivazioni ci sono anche per noi oggi.
Anche noi come cattolici subiamo la tentazione di rifiutare Gesù nella storia di tutti i giorni, è un rifiuto molto ben nascosto nei nostri cuori, non lo confessiamo neppure a noi stessi.
Sì, spesso rimuoviamo dalle nostre menti questo rifiuto pratico con tanta bella teoria cristiana.
Don Michele Cuttano

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