"Abbastanza spesso, proprio quando smettiamo di affaccendarci esteriormente, il nostro cuore comincia a rimbombare come un oceano sferzato da raffiche di vento e noi piombiamo nella paura di noi stessi, non ci raccapezziamo più, e vorremmo proteggerci senza sapere in che modo, come se incappassimo nell'occhio di un ciclone, che ci risucchia irresistibilmente nel profondo con sempre maggiore rapidità" (E. Drewermann - Il vangelo di Marco, pp. 144-145).
"è importante" - scrive Drewermann - "raggiungere, al di là della zona dell'angoscia psichica, il luogo nel quale la tempesta si placa".
"Bisogna ancorare profondamente la barca della nostra vita e confidare nel punto in cui, al di sotto del mare agitato, più abissale ancora dell'abisso, un solido fondale ci fornisce l'appiglio".
Nessun commento:
Posta un commento