sabato 17 marzo 2012

qualcuno però slegato potrà uscire e potrà guardare la luce


“La Caverna” di Platone. 
“Sapete che siamo come prigionieri legati sul fondo di una caverna, e che guardare la luce è impossibile, perché si vede solo il fondo della caverna, si vedono solo immagini riflesse sul fondo della caverna, qualcuno però slegato potrà uscire e potrà guardare la luce, ma sarà molto difficile. Solo lentamente e con difficoltà questo prigioniero potrà guardare direttamente la luce del sole e questo prigioniero, liberato, quando tornerà poi nella caverna e spiegherà, cercherà di spiegare agli altri che c’era luce, gli altri non gli crederanno e, se lui insisterà, forse lo uccideranno”. 
Così dice Platone, è la storia di Socrate, in realtà.
È interessante perché parla di caverna ma parla anche di prigione: interessante… siamo come in una prigione. È un testo fondante della cultura occidentale. Tenete presente che prima di Platone abbiamo dei frammenti, non abbiamo degli scritti completi. A fondamento della cultura occidentale c’è un discorso sul carcere, o sulla condizione umana come condizione di reclusione o di restrizione. In questa lezione si parla della fiducia nella conoscenza, della liberazione attraverso il sapere, la fiducia in se stessi.
Pier Cesare Bori

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