un brano del Testamento di Pavel Florenskij tratto da Non dimenticatemi:
"Amati figlioletti miei [...] eccovi una cosa che non posso non scrivere: abituatevi, educate voi stessi a fare tutto ciò che fate perfettamente, con cure e precisione; che il vostro agire non abbia nulla di impreciso, non fate niente senza provarvi gusto, in modo grossolano... Chi agisce con approssimazione, si abitua anche a parlare con approssimazione e il parlare grossolano, impreciso e sciatto coinvolge in questa indeterminatezza anche il pensiero.
Cari figlioletti miei, non permettete a voi stessi di pensare in maniera grossolana. Il pensiero è un dono di Dio ed esige che si abbia cura di sé. Essere precisi e chiari nei propri pensieri è il pegno della libertà spirituale e della gioia del pensiero" (pp. 24-25).
Cari figlioletti miei, non permettete a voi stessi di pensare in maniera grossolana. Il pensiero è un dono di Dio ed esige che si abbia cura di sé. Essere precisi e chiari nei propri pensieri è il pegno della libertà spirituale e della gioia del pensiero" (pp. 24-25).
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