venerdì 3 febbraio 2012

Hanno ancora senso quei quattro versi?


L’uomo come metro per giudicare il sistema. E la poesia come strumento politico, necessariamente
eversivo poiché non si adegua all’imperialismo della cultura consumista anzi con esso fatalmente
confligge: Davide lo dice con aperta chiarezza in un suo brevissimo componimento, intitolato
appunto "Poesia":
Poesia
è rifare il mondo, dopo
il discorso devastatore
del mercadante.
Notate la parola "mercadante" invece che "mercante". Davide, non usava se non  raramente parole
arcaiche. Io credo che con questa egli abbia voluto ricordarci che c'è un'antica storia dietro il
consumismo neo-capitalista, la storia di Caino che rifiuta di essere il custode di suo fratello, la
storia di chi alla propria avidità di cose e di potere non esita a sacrificare vite umane.
Noi non possiamo dire che cosa griderebbe oggi Davide. O sì? Hanno ancora senso quei quattro
versi? C’è nel nostro presente un discorso devastatore fatto da qualche mercadante? Quanto ci
manchi, fratello Davide.
6 febbraio 2002 Ettore Masina

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