domenica 5 gennaio 2014

una simile comunità rappresenta nella storia in qualche modo una "utopia" da ricercare sempre con coraggio rinnovato

La testimonianza della possibilità e concretezza di una comunità alternativa nella storia sotto il primato di Dio non è cosa facile. 
Si paga al caro prezzo della vita giocata per il Signore in scelte di libertà vera e di donazione al prossimo. 
Dio è fuoco divorante ed è sempre terribile cadere nelle mani del Dio vivente: 
ma è pure esperienza che ci rende pienamente umani, 
realizzando la sete del nostro cuore inquieto 
e dando senso alle opere e ai giorni della nostra vita. 
Il Dio vivente non è un Dio rassicurante e comodo, 
ma Custodia che 
racchiude nel santuario dell’adorazione le risposte ultime, 
e nutre della promessa della fede - non delle presunzioni dell’ideologia - l’impegno di chi crede. 
Per questo una simile comunità rappresenta nella storia in qualche modo una "utopia" da ricercare sempre con coraggio rinnovato, 
ma anche una iniziale realizzazione di fraternità 
che potremmo cogliere tanto più quanto più ci faremo piccoli, semplici, 
tenendo aperti gli occhi del cuore e 
cercando di valorizzare ogni più modesta attuazione di amore evangelico.
Ripartire da Dio Carlo Maria Martini

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