domenica 16 dicembre 2012

Non c'è niente, in verità, tanto difficile quanto ridere e far ridere

In arte, come nella vita, tutti gli errori più grossolani derivano dalla mancanza di misura, e dalla tendenza a essere esageratamente e ostentatamente seri. I nostri grandi scrittori usano un linguaggio eccessivamente ampollo
so, e si compiacciono di frasi magniloquenti, quelli minori moltiplicano gli aggettivi e si crogiolano in quel sentimentalismo che nelle classi inferiori produce il sensazionalismo dei manifesti e il melodramma. Noi andiamo ai funerali e al capezzale dei malati molto più volentieri che ai matrimoni o alle cerimonie festose, e non siamo capaci di spazzare via dalla nostra mente la convinzione che c'è qualcosa di virtuoso nelle lacrime e che il nero è il colore che più ci si addice. Non c'è niente, in verità, tanto difficile quanto ridere e far ridere, ma non esiste qualità che valga di più. E' una lama che recide ciò che è superfluo, riproporziona e restituisce giusta misura e sincerità alle nostre azioni e alla parola scritta e parlata.

Virginia Woolf

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