Forse, le tradizioni spirituali orientali sono più preparate a condurre la società a questo nuovo livello di coscienza.
Durante gli ultimi decenni, un numero impressionante di cristiani e post-cristiani hanno cercato questo tipo di guida e di rassicurazione nelle religioni orientali. Vale la pena di dare un rapido sguardo su che cosa questi cercatori possono aver trovato.
Durante gli ultimi decenni, un numero impressionante di cristiani e post-cristiani hanno cercato questo tipo di guida e di rassicurazione nelle religioni orientali. Vale la pena di dare un rapido sguardo su che cosa questi cercatori possono aver trovato.
Il modello hindu classico della coscienza umana delinea quattro livelli fondamentali: veglia; sonno con sogni; sonno senza sogni; esperienza del senza-nome. Questi stadi rappresentano il livello della nostra sensibilità rispetto alla Realtà ultima. Essere svegli, nelle nostre vite quotidiane indaffarate, significa essere meno consapevoli di questa Realtà, in quanto prevalentemente preoccupati degli eventi esterni.
Nei momenti di riflessione raggiungiamo un secondo livello, ma dipendiamo ancora dai simboli, dal linguaggio e dalle immagini all'opera nella nostra psiche: è il sonno con sogni.
Quando, con la pratica della meditazione/contemplazione, sperimentiamo uno stato di quiete interiore indisturbato (tacitamento delle funzioni psicologiche e intuitive), siamo più ricettivi all'esperienza del reale: è il sonno senza sogni. C'è però una discontinuità fra questo e il quarto livello di coscienza senza-nomi. L'entrata in questa dimensione è puro dono. In questo silenzio dinamico, al centro dell'Essere, incontriamo sia Dio quale mistero e sorgente di Vita, sia il nostro vero spirito o Sé. È il compimento della libertà.
Il buddismo ha esercitato una forte attrazione su molte persone del mondo occidentale. Anch'esso sottolinea e offre una guida esplicita nelle pratiche di meditazione, specialmente per quanto riguarda l'attenzione e la consapevolezza. A motivo della sua esplorazione non dogmatica della realtà e del suo insegnamento sulla impermanenza e il non-io, ha esercitato un fascino e una certa influenza sui giovani occidentali. Si può aggiungere che questa tradizione si trova «a casa» con le scoperte delle scienze fisiche contemporanee.
La nostra eredità universale, che proviene da tutte le tradizioni religiose, ha creato un'apertura e sta provocando l'emersione di una spiritualità in cui entra in gioco sia quanto è locale che quanto è globale, sia quanto è unico che quanto è interconnesso.
I nostri gesti, i nostri linguaggi e i nostri rituali devono iniziare ad intonarsi a questo mutamento, a questa presa di coscienza della interconnessione di tutte le cose, così come alla percezione di chi siamo noi e la Realtà divina in noi e attorno a noi. Per assimilare questi cambiamenti ci vuole tempo, ci viene chiesto un lavoro costante. È un processo che inizia con un salto in avanti coraggioso e fiducioso, nella consapevolezza.
Ci troviamo di nuovo di fronte ad un salto quantico. Riusciremo a comprendere che la nostra terra è un pianeta senza frontiere, in cui tutte le barriere e le divisioni sono edificate dalla nostra avidità e dalla nostra paura? Sapremo considerare la terra un luogo in cui ciascuno può sentirsi a casa ovunque, con sincero rispetto e in modo inclusivo? Possiamo accogliere il fatto che siamo tutti nati per essere mistici nello spazio/tempo? Riconosciamo che la Sorgente, che è Mistero, fluisce da dentro di noi e ci riconduce all'unica realtà? Percepiamo che la vita è più di quanto osiamo sperare o immaginare?
Queste sono alcune domande che mi pongo e vi pongo, non sono le risposte. Sono alcune degli interrogativi urgenti di cui vi sono grata che mi avete permesso di sollevare, e ai quali dobbiamo rispondere singolarmente e insieme.
Esiste solo l’adesso. Sia che abbiamo trenta o novant'anni, stiamo tutti nello stesso momento storico, per cui le scelte di tutti noi, qualunque sia la nostra età, influiscono su tutti gli altri. Questa è la verità della nostra condizione globale, che non dovremmo dimenticare.
Nei momenti di riflessione raggiungiamo un secondo livello, ma dipendiamo ancora dai simboli, dal linguaggio e dalle immagini all'opera nella nostra psiche: è il sonno con sogni.
Quando, con la pratica della meditazione/contemplazione, sperimentiamo uno stato di quiete interiore indisturbato (tacitamento delle funzioni psicologiche e intuitive), siamo più ricettivi all'esperienza del reale: è il sonno senza sogni. C'è però una discontinuità fra questo e il quarto livello di coscienza senza-nomi. L'entrata in questa dimensione è puro dono. In questo silenzio dinamico, al centro dell'Essere, incontriamo sia Dio quale mistero e sorgente di Vita, sia il nostro vero spirito o Sé. È il compimento della libertà.
Il buddismo ha esercitato una forte attrazione su molte persone del mondo occidentale. Anch'esso sottolinea e offre una guida esplicita nelle pratiche di meditazione, specialmente per quanto riguarda l'attenzione e la consapevolezza. A motivo della sua esplorazione non dogmatica della realtà e del suo insegnamento sulla impermanenza e il non-io, ha esercitato un fascino e una certa influenza sui giovani occidentali. Si può aggiungere che questa tradizione si trova «a casa» con le scoperte delle scienze fisiche contemporanee.
La nostra eredità universale, che proviene da tutte le tradizioni religiose, ha creato un'apertura e sta provocando l'emersione di una spiritualità in cui entra in gioco sia quanto è locale che quanto è globale, sia quanto è unico che quanto è interconnesso.
I nostri gesti, i nostri linguaggi e i nostri rituali devono iniziare ad intonarsi a questo mutamento, a questa presa di coscienza della interconnessione di tutte le cose, così come alla percezione di chi siamo noi e la Realtà divina in noi e attorno a noi. Per assimilare questi cambiamenti ci vuole tempo, ci viene chiesto un lavoro costante. È un processo che inizia con un salto in avanti coraggioso e fiducioso, nella consapevolezza.
Ci troviamo di nuovo di fronte ad un salto quantico. Riusciremo a comprendere che la nostra terra è un pianeta senza frontiere, in cui tutte le barriere e le divisioni sono edificate dalla nostra avidità e dalla nostra paura? Sapremo considerare la terra un luogo in cui ciascuno può sentirsi a casa ovunque, con sincero rispetto e in modo inclusivo? Possiamo accogliere il fatto che siamo tutti nati per essere mistici nello spazio/tempo? Riconosciamo che la Sorgente, che è Mistero, fluisce da dentro di noi e ci riconduce all'unica realtà? Percepiamo che la vita è più di quanto osiamo sperare o immaginare?
Queste sono alcune domande che mi pongo e vi pongo, non sono le risposte. Sono alcune degli interrogativi urgenti di cui vi sono grata che mi avete permesso di sollevare, e ai quali dobbiamo rispondere singolarmente e insieme.
Esiste solo l’adesso. Sia che abbiamo trenta o novant'anni, stiamo tutti nello stesso momento storico, per cui le scelte di tutti noi, qualunque sia la nostra età, influiscono su tutti gli altri. Questa è la verità della nostra condizione globale, che non dovremmo dimenticare.
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