domenica 30 ottobre 2016


“Eppure, in quella svergognata e puntigliosa ragazzina 
una bellezza risplendeva 
ch’egli non riusciva a definire 
per cui era diversa da tutte le altre ragazze come lei, 
pronte a rispondere al telefono. 
Le altre, al paragone, erano morte. 
In lei, Laide, 
viveva meravigliosamente la città, 
dura, decisa, presuntuosa, sfacciata, orgogliosa, insolente. 
Nella degradazione degli animi e delle cose, 
fra suoni e luci equivoci, 
all’ombra tetra dei condomini, 
fra le muraglie di cemento e di gesso, 
nella frenetica desolazione, 
una specie di fiore”.

(“Un amore”, Dino Buzzati)

sabato 29 ottobre 2016

“Quelli che vale la pena di amare veramente
sono quelli che ti rendono estraneo a te stesso.
Quelli che riescono a estirparti dal tuo habitat e dal tuo viaggio,
e ti trapiantano in un altro ecosistema,
riuscendo a tenerti in vita in quella giungla che non conosci
e dove certamente moriresti se non fosse che loro sono lì e ti insegnano i passi i gesti e le parole:
e tu, contro ogni previsione,
sei in grado di ripeterli”.

(“Chiedi alla polvere”, John Fante)

venerdì 28 ottobre 2016


“Non ti ho amato per noia, o per solitudine, o per capriccio. 
Ti ho amato perché il desiderio di te era più forte di qualsiasi felicità. 
E lo sapevo che poi la vita non è abbastanza grande 
per tenere insieme tutto quello che riesce a immaginarsi il desiderio. 
Ma non ho cercato di fermarmi, né di fermarti. 
Sapevo che prima o poi l’avrebbe fatto lei. 
E lo ha fatto. 
È scoppiata tutto d’un colpo”.

(“Oceano mare”, Alessandro Baricco)

giovedì 27 ottobre 2016


“Mi sono sentito ferito 
quando ho perso le donne di cui mi ero innamorato. 
Ma oggi sono convinto che non si perde nessuno, 
perché non si possiede qualcuno. 
Questa è la vera esperienza della libertà: 
avere la cosa più importante del mondo, senza possederla”.

(“Undici minuti”, Paulo Coelho)

mercoledì 26 ottobre 2016

“Capitano a volte incontri con persone a noi assolutamente estranee,
per le quali proviamo interesse fin dal primo sguardo, all’improvviso,
in maniera inaspettata, prima che una sola parola venga pronunciata”.

(“Le notti bianche”, Dostoevskij)

sabato 25 ottobre 2014

ricevendo con piacere e soddisfazione ciò con cui Dio lo ha benedetto

Per attirare pienamente la provvidenza di Dio su di noi,
è necessario spezzare l’appetito per le ricchezze.
Questo risultato si ottiene attraverso la carità.
Quando qualcuno distribuisce il suo denaro in beneficenza,
si raffredda in lui la brama di accumulare.
Egli sbriga i suoi affari in modo veritiero e onesto
ed è soddisfatto con quanto la vita gli riserva,
ricevendo con piacere e soddisfazione ciò con cui Dio lo ha benedetto.
Dal momento che non si affanna a diventare ricco,
egli è libero dalla lotta costante di chi mira a sempre nuovi profitti.
 Il peso di questa lotta è il compimento della maledizione:
 “Con il sudore del tuo volto mangerai il pane” (Genesi 3, 19).
 Quando una persona dona del suo in carità, viene liberato da ciò,
ed il suo dono gli viene calcolato come se avesse portato un’offerta di incenso a Dio.
(Rabbi Nachman di Bretzlav, Likutey Moharan I, 13).

venerdì 24 ottobre 2014

incontrarlo dovunque che fa la nostra solitudine

A noi gente della strada sembra che la solitudine non sia l’assenza del mondo ma la presenza di Dio. È l’incontrarlo dovunque che fa la nostra solitudine.
Essere veramente soli è, per noi, partecipare alla solitudine di Dio.
Egli è così grande che non lascia posto a nessun altro, se non in lui.
Il mondo intero è come un faccia a faccia con lui dal quale non possiamo evadere.
Incontro della sua causalità viva dove le strade si intersecano accese di movimento.
Incontro con la sua orma sulla terra.
Incontro della sua Provvidenza nelle leggi scientifiche.
Incontro del Cristo in tutti questi “piccoli che sono suoi”:
quelli che soffrono nel corpo,
quelli che sono presi dal tedio,
quelli che si preoccupano,
quelli che mancano di qualcosa.
Incontro con il Cristo respinto, nel peccato dai mille volti.
Come avremmo cuore di deriderli o di odiarli,
questi infiniti peccatori ai quali passiamo accanto?
Solitudine di Dio nella carità fraterna:
il Cristo che serve il Cristo;
il Cristo in colui che serve,
il Cristo in colui che è servito.
L’apostolato come potrebbe essere per noi una dissipazione o uno strepito?
(Madeleine Delbrêl, Noi delle strade).