domenica 16 febbraio 2014

Il Vangelo è maestro di umanità, non ci permette di non pensare con la nostra testa, convoca la nostra co­scienza e la responsabilità del nostro agire, da non delegare a nessun legi­slatore


Il Vangelo non è un manuale di i­struzioni, con tutte le regole già pron­te per l'uso, già definite e da applica­re. Il Vangelo è maestro di umanità, non ci permette di non pensare con la nostra testa, convoca la nostra co­scienza e la responsabilità del nostro agire, da non delegare a nessun legi­slatore. Allora cerco di leggere più in profondità e vedo che Gesù porta a compimento la legge lungo due li­nee: la linea del cuore e la linea del­la persona.
- La linea del cuore. Fu detto: non uc­ciderai; ma io vi dico: chiunque si a­dira con il proprio fratello, cioè chiun­que alimenta dentro di sé rabbie e rancori, è già in cuor suo un omici­da. Gesù va alla sorgente, al labora­torio dove si forma ciò che poi uscirà all'esterno come parola e gesto: ri­torna al tuo cuore e guariscilo, poi po­trai curare tutta la vita. Va alla radi­ce che genera la morte o la vita: «Chi non ama suo fratello è omicida» (1Gv 3, 15 ). Il disamore uccide. Non ama­re qualcuno è togliergli vita; non a­mare è per te un lento morire.
- La linea della persona: Se tu guardi una donna per desiderarla sei già a­dultero... Non dice: se tu, uomo, de­sideri una donna; se tu, donna, desi­deri un uomo. Non è il desiderio ad essere condannato, ma quel ' per', vale a dire quando tu ti adoperi con gesti e parole allo scopo di sedurre e possedere l'altro, quando trami per ridurlo a tuo oggetto, tu pecchi con­tro la grandezza e la bellezza di quel­la persona. È un peccato di adulterio nel senso originario del verbo adul­terare: tu alteri, falsifichi, manipoli, immiserisci la persona. Le rubi il so­gno di Dio, l'immagine di Dio.
Perché riduci a corpo anonimo, lui o lei che invece sono abisso e cielo, profondità e vertigine. Pecchi non tanto contro la morale, ma contro la persona, contro la nobiltà, l'unicità, il divino della persona. Lo scopo del­la legge morale non è altro che cu­stodire, coltivare, far fiorire l'umanità dell'uomo. A questo fine Gesù pro­pone un unico salto di qualità: il ri­torno al cuore e alla persona. Allora il Vangelo è facile, umanissimo, feli­ce, anche quando dice parole che danno le vertigini. Non aggiunge fa­tica, non cerca eroi, ma uomini e donne veri
Ermes Ronchi

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