Ho sguainato la mia spada
contro i mostri dell’ombra;
ho pronunciato parole straniere
contorcendo le labbra
in suoni impronunciabili;
ho stretto rettili e bevuto veleno;
ho versato farmaci di preghiera
su inguaribili ferite.
Ma non ero io, Signore.
Eri Tu il guerriero,
Tu l’interprete,
Tu l’incantatore,
Tu il medico.
Io Ti ho prestato soltanto
due deboli mani,
una voce stonata,
un rammendato coraggio
e una fede traballante.
Tu l’autore,
io la penna.
Tu il libro,
io la carta.(Eric Pearlman)
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