domenica 29 luglio 2012

Ecco perché ci chiamano padroni del creato


Dialogo fra innamorati

_ Guarda le mucche - disse lei, indicando il pascolo più in basso.
- Sono tanto stupide, vero? -
- Mi sa di sì-.
- Chissà a cosa pensano? -
- A mio avviso non pensano affatto.-
- Non saprei. -
- Solo noi uomini siamo in gradi di pensare - sentenziò lui, sorridendo.
- Ecco perché ci chiamano padroni del creato. -
Si guardò intorno.
Non sentì il sussurro degli alberi, il gorgoglio dell'acqua sulle rocce e nella terra, il mormorio delle nuvole che dicevano:
L'uomo sa poco di quel che domina, ancor meno dei suoi sudditi e quasi nulla di sé.
I due si alzarono e calpestarono la terra sicuri di possederla e di ottenere sempre il suo sostegno.
Quell'idea si trasformava in certezza perché loro le attribuivano veridicità.
Calpestarono il terreno come se sapessero che la trama non avrebbe ceduto e si avviarono nella luce dorata, dorati anch'essi, e la magnificenza di quel luogo e dei suoi pascoli d'altura, del suo stagno verde smeraldo inverosimilmente situato su uno dei picchi più elevati, fece loro da cornice perfetta.
E finché scendevano per la strada di montagna, il corvo gracchiò il suo saggio commento, il falco virò planando in alto e i topi campagnoli scartarono avanti e indietro, mentre l'aria stessa li blandiva, raccontando che la terra amorosa aveva tessuto la sua trama per loro, con il fenomenale amore che dispensava alle sue creature.
DaLa follia di una donna innamorata di Susan Fromberg Schaeffer - ed. Neri Pozza.

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