Capita infatti che ciò che si sarebbe fatto durante il giorno, una volta sopraggiunto il sonno lo si realizzi soltanto in sogno, vale a dire dopo la deviazione prodotta dall’addormentarsi, seguendo una via diversa da quanto si sarebbe fatto da svegli. La stessa favola si modifica e ha un’altra conclusione. Malgrado tutto, il mondo nel quale viviamo durante il sonno é talmente diverso dal nostro che coloro che stentano ad addormentarsi cercano innazitutto di uscirne, e dopo aver rimuginato disperatamente per ore, ad occhi chiusi, pensieri simili a quelli che avrebbero fatto ad occhi aperti, riprendono coraggio se si accorgono che l’istante precedente é stato occupato interamente da un ragionamento in aperta contraddizione formale con le leggi della logica e l’evidenza del presente, in quanto quella breve “assenza” significa che si é aperta la porta attraverso la quale sarà possibile per loro tra poco sfuggire alla percezione del reale e, più o meno lontano da esso, trovare riposo, cosa che darà loro un sonno più o meno buono.
Marcel Proust, I Guermantes
L'impegno ci spinge più in là: verso qualcuno che resti anche quando noi passiamo; verso qualcuno che ci prende in mano il cuore, se il cuore non regge al salire. (Don Primo Mazzolari) fissare a memoria le parole di Paolo: “Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi; state dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù” (Gal 5,1).
domenica 12 agosto 2012
aperta la porta attraverso la quale sarà possibile per loro tra poco sfuggire
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